#step22 SerieTv: il volo di Icaro

PARTE PRIMA
Anno 2059, terra, ambientazione distopica. 
Nonostante i numerosi avvisi da parte della natura, l'uomo ha continuato a pensare solo e soltanto al proprio benessere, tanto da venire contro i limiti fisici della stessa. Sembra che nessuno si sia accorto di non vivere in un pianeta infinito e, così, inevitabilmente si sono venute a formare innumerevoli catastrofi naturali che hanno sconvolto totalmente sia l'assetto della terra che dell'uomo stesso, in quanto parte di essa. Ormai da anni si respira azoto, tutti sembrano avere perso quella completa fiducia nel potere umano e nel"progresso", gli uomini ormai si sentono piccoli e indifesi rispetto all'infinita vastità che li circonda. Disordine, tutto sembra perso, risorse quasi completamente finite... quand'ecco che gli Stati di tutto il mondo decidono unanimamente di attuare il protocollo di Kyoto, firmando il progetto ExoMars. Ci vorranno anni, ma investendo le uniche risorse disponibili si riuscirà a mandare numerose navicelle alla volta dell'infinito, atterrando sul pianeta rosso. Ovviamente non tutti riusciranno a salpare, o per la limitata capacità delle navicelle oppure a causa dell'infinita malvagità dell'uomo che mira unicamente alla propria autoconservazione. Non mancano certo i posti riservati, inalienabili alle persone più abbienti del pianeta come funzionari di stato o poteri forti; troviamo anche quelli riservati allo studio e ricerca, dove tra questi si era distinto uno scienziato agronomo che da sempre era riconosciuto per aver messo in guardia la popolazione mondiale: soprannominato Icaro.
SECONDA PARTE
Veniamo alle origini di un nome così insolito. Per farlo dobbiamo andare indietro nel tempo fino al 2020, flashback! Tutti sappiamo come un'epidemia venuta quasi dal nulla abbia potuto cambiare le abitudini di miliardi di persone da tutto il mondo. Il nostro Icaro era soltanto un ragazzino, quando si trovò di fronte ad una situazione difficilissima che gli avrebbe sconvolto tutta l'intera vita. Prima che scoppiasse la pandemia, insieme alla madre, egli dovette andare a trovare i nonni che abitavano lontano e avevano problemi di salute, mentre il padre restò a casa da solo per lavoro. Passarono giorni e le condizioni dei nonni migliorarono sempre più ma accade che il padre si ammalò di virus. I genitori cercano di nascodere questa notizia al giovane figlio che si sarebbe allarmato in modo eccessivo; un giorno, egli intuì cosa stesse succedendo e crollò in una rabbia senza fine. Voleva vedere il padre, abbracciarlo, si sentiva in gabbia e avrebbe fatto di tutto per volare ed andare a raggiungerlo ma il lock-down della nazione lo costringeva in quel luogo. Sebbene i familiari lo rassicuravano che il povero ammalato sarebbe guarito presto e sarebbero tornati a casa quanto prima, il giovane non voleva sentire alcuna ragione."Impara a trattenere le emozioni o finirai come Icaro", lo ripetevano così tanto i nonni che il ragazzo si abituò a quel nome tanto da farlo proprio. Di certo, un soprannome del genere non dispiaceva ad uno che, per sua natura, non riusciva a sottostare ai limiti impostogli, anelando l'infinito: egli sarebbe sempre andato oltre, niente o nessuno avrebbe mai potuto fermarlo, tanto meno un mito o le ali che si squagliano sotto il calore del sole. 

TERZA PARTE
I giorno passavano e la sofferenza aumentava. Icaro si sentiva più impotente che mai a sapere il padre solo. Anche se fossero riusciti a raggiungerlo in qualche modo non avrebbero potuto comunque avere un contatto fisico. Fu quello l'estremo rimpianto del giovane quando arrivò la notizia che il virus gli aveva portato via il padre, ma non certo l'anima e il ricordo di questo; si formò una cicatrice indelebile nel cuore di un ragazzo che aveva ripromesso a sé stesso di non farsi mai più limitare da qualcosa, lui era l'infinito e il suo nome un'antonomasia. Gli anni passarono lo stesso e Icaro si appassionava sempre più all'infinita meraviglia della natura, del suo splendore, della sua vita. In essa era racchiusa l'essenza dell'infinito, del vago e dell'indefinito; a differenza della tecnologia che era una scienza così maledettamente finita, qualcosa che stava troppo stretta ad un sognatore come Icaro. Questa passione lo fece diventare uno scienziato molto famoso e, nel suo pieno entusiasmo, salpò alla volta di Marte per riuscire a volare più lontano che mai... alla volta dell'infinito: un misto allo stesso tempo di angoscia e piacere. 


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